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Locazioni immobili commerciali: cedolare secca anche sulle proroghe?

Locazioni immobili commerciali: cedolare secca anche sulle proroghe?

L’Agenzia delle Entrate si è espressa in merito alla possibilità di optare per la cedolare secca per la locazione di negozi in caso di proroga contrattuale.

L’ultima Legge di Bilancio ha esteso la possibilità di usufruire del regime fiscale della cedolare secca a chi concede in locazione un immobile commerciale.

Si tratta di una novità importante, che permette di applicare il regime di tassazione sostitutivo di Irpef e addizionali con aliquota fissa al 21% non più solo ai locatori di abitazioni come avveniva fino allo scorso anno, ma anche a chi dà in affitto un bene appartenente alla categoria catastale C/1 (negozi e botteghe).

Scegliendo l’utilizzo della cedolare secca al 21%, il locatore rinuncia alla facoltà di richiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se previsto dal contratto, inclusa la variazione accertata dall’ISTAT.

Allo stesso tempo ha però il vantaggio di risparmiare sulla tassazione Irpef ed evitare il pagamento dell’imposta di registro, di bollo e delle tasse legate a risoluzioni e proroghe, per un risparmio medio che va dai 1.000 ai 2.800 euro annui secondo le stime di Confedilizia.

Inoltre la cedolare secca è applicabile anche nel caso di affitti commerciali con canone variabile ed è estesa alle pertinenze dell’immobile, purché siano locate congiuntamente al negozio e, in base a quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 8/E/2019, appartengano alle categorie catastali:

  • C/2 magazzini e locali di deposito
  • C/6 box auto, garage e rimesse
  • C/7 tettoie chiuse e aperte.

Per avvalersi del regime sostitutivo devono essere soddisfatte anche altre condizioni:

  • la superficie complessiva dell’unità immobiliare commerciale oggetto della locazione, al netto delle pertinenze, non può essere superiore a 600 m²;
  • alla data del 15 ottobre 2018 non può risultare in corso tra i medesimi soggetti un contratto di locazione per lo stesso immobile, da interrompere anticipatamente rispetto alla scadenza naturale;
  • il contratto di locazione deve essere stipulato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019.

Dunque, stando a questi requisiti contenuti nella Legge di Bilancio, l’opzione della cedolare secca sulle locazioni di immobili commerciali è possibile solo per i nuovi contratti, ma di recente l’Agenzia delle Entrate ha fatto una precisazione importante.

Nella risposta all’interpello 297/2019 l’Agenzia ha chiarito che se un contratto di locazione termina la sua scadenza naturale nell’anno in corso, il locatore può optare per il regime fiscale della cedolare secca in sede di eventuale proroga contrattuale.

La proroga infatti viene considerata come un contratto di locazione stipulato nel 2019.

Con questa apertura si va a moltiplicare il numero dei potenziali fruitori della cedolare secca: in base ai dati dell’Omi sono 807mila i negozi posseduti da persone fisiche con locazioni già in corso, per cui è possibile stimare che potrebbero beneficiare dell’opzione del regime sostitutivo circa 120mila proroghe all’anno.

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Elisabetta Senesi

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