Scoperto l'autore della Torre di Pisa: perchè è rimasto un mistero fino ad oggi?
Finalmente risolto un mistero lungo secoli: un'iscrizione scolpita su pietra rivela il nome dell'antico costruttore della Torre di Pisa.
Trovandomi a scrivere un articolo sulla Torre di Pisa l'aggettivo più appropriato che mi viene in mente da poter associare al nostro splendido monumento è: incredibile.
La Torre infatti è incredibile per la sua bellezza decisamente fuori dal comune, è incredibile per il fatto di non essere mai stata davvero diritta e per aver resistito a terremoti e agli effetti della Seconda Guerra Mondiale che, con i suoi pesanti bombardamenti, ha colpito le zone vicine.
Ma non solo.
È incredibile per le dimensioni che la sua fama ha raggiunto in tutto il mondo.
Se non conosci la storia della sua origine e della sua costruzione, sappi che anche quella ha dell'incredibile!
Il mistero dell'autore.
La Torre di Pisa è il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta in piazza del Duomo, meglio conosciuta come Piazza dei Miracoli, ed è famosa per la sua caratteristica pendenza.
Alto circa 57 m e con un peso stimato di 14.700 tonnellate, l'edificio è stato costruito nell'arco di due secoli tra il XII e il XIV secolo d.C..
Si sa per certo che i lavori iniziarono nel 1173 ma, a differenza della data di inizio della costruzione, il nome dell'autore del celebre monumento è rimasto per secoli avvolto nel mistero.
Alcuni studi attribuivano la paternità del progetto all'architetto pisano Diotisalvi, che negli stessi anni si stava occupando della costruzione del battistero.
Altri sostenevano invece che fosse Gherardi il vero ideatore del campanile, mentre secondo il Vasari i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano.
Quest'ultima tesi è stata ritenuta a lungo priva di fondamento fino a quando, nel 1838, durante alcuni scavi intorno alla torre, è stata ritrovata un'epigrafe che riporta proprio il nome dello scultore.
Le uniche parole ben decifrabili sul frammento ormai danneggiato sono: "Bonannus civis Pisanus", ovvero "Bonanno cittadino Pisano", motivo per cui per anni si è pensato che si trattasse di una pietra tombale, in seguito murata nell'atrio del campanile.
Ma gli studi condotti più di recente dalla professoressa Giulia Ammannati, ricercatrice di paleografia alla Scuola Normale di Pisa, hanno segnato una svolta.
Il merito della studiosa è stato quello di ricostruire e decifrare il resto dell'iscrizione, un testo latino di due versi:
mì rificùm qui cèrtus opùs condèns statui ùnum,
Pìsanùs civìs Bonànnus nòmine dìcor.
Cioè:
Io che sicuro ho innalzato, fondandola, un'opera mirabile sopra ogni altra,
sono il cittadino pisano chiamato Bonanno.
Questo riabilita la tesi di Vasari e dà finalmente una paternità certa alla Torre pendente.
Perché il nome dell'autore della Torre di Pisa è rimasto un mistero per così tanto tempo?
Il nome di Bonanno Pisano, l'antico costruttore della Torre, è rimasto a lungo incerto proprio a causa di quel pezzo di pietra che si pensava fosse la lapide dell'artista, ma che in realtà non era altro che la sua firma.
Sicuramente Bonanno aveva preparato quell'iscrizione all'inizio dei lavori, con l'intento di murarla nella Torre.
Però, quando già nelle prime fasi di costruzione il terreno iniziò a cedere e il monumento a inclinarsi, i lavori si fermarono e Bonanno preso dallo sconforto gettò via la pietra tra gli scarti di lavorazione.
Che senso avrebbe avuto legare il proprio nome a un'opera che mostrava un difetto costruttivo così evidente? Meglio evitare di firmare quel palese fallimento...
Di certo Bonanno non avrebbe mai potuto immaginare che proprio la pendenza avrebbe reso il campanile un capolavoro assoluto, simbolo di Pisa e icona dell'Italia intera.
Pisa è una città in cui abbondano storia, arte, tradizioni e ci sono sempre nuove scoperte ad arricchire questo bagaglio di cultura.
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Elisabetta Senesi
Titolare dell'Agenzia Pegaso Immobiliare
